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Deliberato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022 in relazione alla situazione di deficit idrico
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 86 del 4 luglio u.s, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali, nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.
Lo stato di emergenza è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, in particolare prevedendo il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche.
Per far fronte ai primi interventi sono stati stanziati 36.500.000 euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti:
10.900.000 euro alla Regione Emilia Romagna;
4.200.000 euro alla Regione Friuli Venezia Giulia;
9.000.000 euro alla Regione Lombardia;
7.600.000 euro alla Regione Piemonte;
4.800.000 euro alla Regione Veneto.
All’esito di ulteriori approfondimenti potranno essere adottate ulteriori deliberazioni per il completamento delle attività o per l’avvio di nuovi e diversi interventi.
Infine ha esaminato alcune leggi regionali deliberando di non impugnare:
– la legge della Regione Molise n. 6 del 11/05/2022 “Recepimento ed attuazione della direttiva comunitaria 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010 (come modificata e integrata dalla direttiva comunitaria 2018/844/UE), relativa alla prestazione energetica nell’edilizia, in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici”.
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